“Assassinio a Champoluc”
Il libro che dobbiamo leggere si chiama Pista Nera dello scrittore Antonio Manzini.La storia si sviluppa nella stazione sciistica di Champoluc in Val d’Ayas
Personaggi del capitolo
Amedeo Gunelli
- Lavora nella pista principale (la più lunga) di Champoluc denominata
“La Osfata”.
- Faceva questo lavoro da solo 3 mesi.
- Non gli piaceva stare nel lavoro da solo, a lui piaceva la gente, le luci, il casino e chiacchierare fino all’alba.;:@
- Grazie al suo amico Luigi Bionaz ottiene il lavoro.
Luigi Bionaz
- È amico di Amedeo ed il capo dei gattisti.
Rocco Schiavone
- È di Trastevere (Roma)
- Sempre indossa le scarpe “Clarks”.
- Ha una Volvo e fuma Camel, ma prende qualche sigaretta di Pierron che fuma Chesterfield. È UNO SCROCCA SIGARETTA ( SCROCCATORE)
- non gli piace LA sua casa, soltanto la cucina.
- Sua moglie si chiama Marina che legge per riprendere il sonno e sa cucinare. Invece Nora è la sua amante.
- Era stato spedito ad Aosta a settembre dal commissariato Cristoforo Colombo di Roma. Lì, aveva risolto una quantità di casi, omicidi, truffe e furti. Un trasferimento rapido e silenzioso in Val d’Aosta per motivi disciplinari.
Italo Pierron
- Ha 27 anni ma ne dimostra 10 di più
- Gli piaceva Rocco Schiavone perché sempre imparava qualcosa da lui.
- non ha viaggiato molto, soltanto c’era stato solo una volta a Roma per 3 giorni ed una settimana a Djerba con la sua fidanzata.
- È un buon ascoltatore ed un uomo di montagna.
- Luigi Bionaz va a prendere Italo e Rocco .con il gatto delle nevi. (il mezzo cingolato che lavora le piste). Sulla scena del crimine si trova L’ispettore Caterina Rispoli, e altri agenti di polizia., L’agente Caciuoppolo, L’anatomopatologo Alberto Fumagalli. Amedeo invece si trova negli uffici del Monterosa Ski, accanto all'agente De Marinis. Rocco e Italo sospettavano di Amedeo, quindi decidono di interrogarlo e lo spaventano affinché lui collabori con loro. Dopo arriva Maurizio Baldi, il magistrato del caso. Questo capitolo, non è molto esteso perché in questa parte si presentano i personaggi e si racconta un po’ la storia, ma non si sa niente di quello che succederà negli capitoli successivi.
Leone Miccichè
- Il capitolo comincia con la telefonata di Sebastiano, amico di Rocco, che annuncia il suo arrivo per IL GIORNO DOPO.
- Dopo, Rocco va in questura. Parla con il questore dell’indagine.
Va con Italo Pierron all’ospedale per parlare con il dottor Fumagalli che fa l’autopsia del corpo. Il cadavere ha un tatuaggio, e un fazzoletto nella trachea.
- Una donna è andata in questura per informare della scomparsa di suo marito. È Luisa Pec, Gli racconta che suo marito si chiama Leone Miccichè, è di Catania e abitano a Cuneaz, e ha un tatuaggio indù sul petto, perciò il cadavere può essere identificato e SI POSSONO cominciare le indagini.
- Schiavone è convocato dal magistrato e mentre l’aspetta pensa cosa farà quando AVRÀ 55 anni e `POTRÀ andare in pensione. Non vuole rimanere in Italia.L'intervista con Baldi non è molto normale, Rocco pensa che il magistrato è un po’ pazzo.
- Schiavone parla con il direttore dell’ufficio postale perché la posta di Leone sia RIMANDATA in questura. Il direttore non è sicuro di poterlo fare e Rocco gli molla una sberla per convincerlo. Poi parla con la vedova.
- L’agente Caciuppolo dice a Rocco che Luisa Pec aveva un fidanzato, Omar Borghetti, il maestro di sci, prima di sposarsi con Leone e che Luisa è incinta in quel momento.
- Dopo Rocco va alla stazione ad aspettare il suo amico Sebastiano. Parlano del colpo che devono fare: c’è un camion che porta qualche chilo di marijuana. Rocco deve fermare il camion e prendere la “maria” e
perciò avrà 30.000 € Rocco pensa a Italo Pierron per aiutarli.
- Il capitolo finisce quando ritorna a casa e conversa con Marina, sua moglie. È strano. Rocco piange.
1- Rocco conosce il fratello e la cognata del defunto Leone. Gli chiede spiegazioni sul litigio che pochi giorni prima hanno avuto i due fratelli. Gli dicono che avevano trattato sulla vendita di due proprietà comuni. Non erano d'accordo sul prezzo e ammette che i loro caratteri erano contrari
2. Nel bar preferito di Leone, nelle piste di sci, Mario, uno dei gestori del locale, informa Rocco che nessuno odiava Leone e che lui e sua moglie Luisa mantenevano un’ ottima relazione , infatti lei era incinta da poco
3. Rocco va a un negozio di sport gestito da Annarita Pec, cugina di Luisa. La considera una donna molto attraente fino al punto che si offre a mostrarle la sua città amata, Roma. Acquista delle scarpe più adatte alla neve e un paio di guanti simili a quelli che portava il cadavere. Interessante quando scopre una webcam che raccoglie immagini delle piste, della scuola di sci e del garage dei Gatti
4. Insieme a Italo vede le immagini del giovedì e dei giorni precedenti e scopre che soltanto il giorno dell’omicidio la porta della scuola rimane aperta alle 18:00.
5. Interroga i professori della scuola, uno dei quali gli assicura che aveva chiuso la porta alle 16:00 ore e dopo era andato a casa sua quindi per fortuna aveva un alibi. Anche, il capo dei professori, Omar Borghetti , aveva le chiavi. Perciò, decidono di parlare con lui, ma non si trovava lí
6. Luigi Bionaz, il capo dei gattisti, porta Italo e Rocco al luogo dove hanno trovato Leone. Dopo l’osservazione, Rocco pensa che Leone sia venuto al posto per propria volontà e abbia fumato una sigaretta prima di incontrare la morte.
7. Alla fine, Rocco decide di andare da Omar Borghetti, prima di parlare con lui
I fatti seguenti saranno raccontati da Lucia, è un capitolo lungo…..
Qui, vi lascio qualche espressione detta da Rocco:
- Secondo te questo ci fa o ci è ? Si riferisce a Guido, il giovane responsabile dell’ufficio della scuola, che tratta i due poliziotti in modo poco gentile, se ne frega di tutto. Come se fosse ritardato mentale
- Rocco conosce Omar “per sentito dire “ cioè, ha sentito parlare di lui ma non lo conosce personalmente.
Lucia e qui il mio:
in questa seconda parte Rocco prende contatto con Omar Borghetti . il principale sospetto,finora, dell’omicidio,almeno questo conclude Rocco dopo averlo interrogato.
Però dopo il confronto con le indagine svolte da Farinelli,il poliziotto della scientifica,i sospetti puntano a un altro individuo.
Nel frattempo,Rocco insieme al suo amico Sebastiano pianificano
il colpo al camion carico di marijuana. Si unisce a loro Italo Pierron e tutti tre sperano di ottenere ingenti benefici,ma si trovano una brutta sorpresa.Il camion è pieno di persone….
Italo è contento perché Rocco ha fiducia in lui,però lui non sa che realmente la missione è rubare droga da un camion.
Rocco confida a Italo il perchè lo hanno assegnato a quel paese.
Alla fine,appare il camion con due autisti, si apre lo sportello e appare un container dentro un altro.
Però qual è la sorpresa?Dal container iniziano a uscire persone,una dietro l’altra,fino a contarne 87.
C’è qualcosa di strano,nel camion manca spazio,almeno tre metri……………..
Fin’ora -FINORA la nostra compagna Bego ha spiegato come i poliziotti trovano il camion quello che cercavano perchè Sebastiano aveva dei sospetti che portava droga.
Nel camion incontrano 87 immigrati ma c’era un vano segreto. Sebastiano prova a bucare con una chiave a croce il container, ma risulta impossibile. Sebastiano ha bisogno di un attrezzo più adeguato.
Rocco subito ha una bella idea. Dice a Sebastiano di rimanere lì a controllare il camion. Nel frattempo lui e Italo se ne vanno via a piedi per la strada con i cingalesi. Arrivano a una villetta e chiamano alla porta. Apre la porta un uomo che si chiama Emilio, entrano a casa Rocco, Italo e anche tutti gli immigrati.
Rocco spiega di fretta all'uomo che avevano intercettato un camion carico con quelle persone. L'uomo risponde che non c'è posto per tutti. Però loro non devono dormire lì, dopo aver finito con il camion i poliziotti torneranno a raccoglierli.
Sebastiano invece era accucciato fra le casse, i due camionisti potevano tornare, per questo motivo aspettava con le orecchie tese. Allora, dalla curva spuntarono delle ombre, per fortuna erano Rocco e Italo accompagnati da Emilio e il suo attrezzo.
Emilio cominciò a bucare il container e in soli cinque minuti aprì un varco. Dopo Rocco si avvicinò ed entrò. Dentro c’era una catasta di casse di legno. Le portarono fuori per aprirle, era già tardi e non passavano più macchine sulla strada. Dentro le casse incontrarono un arsenale di esplosivi plastici, detonatori, fucili, munizioni... ma niente droga.
Allora decidono di sequestrare il camion. Italo legge Chant number 4 in una cassa. Aprono la cassa e dentro c’erano otto teste di Buddha di pietra. Sebastiano ne schianta una a terra . Dalla testa uscirono tre pacchi pieni di maria. Alla fine avevano trovato la droga! Dopo aver finito di caricare le sculture, parlano di come dividersii soldi e Sebastiano se ne va a casa.
E ora che fanno con i cingalesi?
Italo li passa a prendere con il camion e li porta fino a Torino, la loro destinazione finale. Rocco aspetta Italo nella strada con le casse e quando Italo arriva chiamano la centrale.
Emilio dalla sua parte, promise di non dire niente dell’ avvenimento e gli danno 500 euro.
Il capitolo “Domenica” non ci racconta nulla sull’omicidio. È la conseguenza di ciò che è accaduto il giorno prima. Per tutti, Rocco e Italo sono eroi. Hanno ritrovato un caricamento di armi nascoste in un camion, grazie a una soffiata di un informatore di frontiera amico del vicequestore. Ma questo è
quello che loro hanno detto a tutti. Il questore e il giudice non sanno nulla dei cingalesi, ma pensano che sia un pò strano che un contenitore cosí grande fosse vuoto.
SEBASTIANO. È un personaggio che non ha un ruolo nella storia dell’omicidio.Lui è un uomo alto, grosso, circa un metro novanta. Ha una lunga barba ed i capelli neri ricci e spettinati. È il tipo di uomo che oggi chiamiamo un “hipster”. Rocco, che ha l’abitudine di paragonare le persone agli animali, dice che Sebastiano è come un Ursus arctos horribilis, o quello che è lo stesso, un grizzly.
Sebastiano è placido e bello, ma grosso e pericoloso. Gli piace mangiare bene e bere i buoni vini, ed è per quello che sempre porta il libro Gambero rosso. Tuttavia però, è un piagnone. Si lamenta sempre di tutto.
Sebastiano è un personaggio molto importante perché è quello che rappresenta la sua vita precedente (la vita di Rocco). È un criminale romano a cui Rocco è legato da una grande amicizia, che gli chiede una mano per impossessarsi illegalmente di un carico di marijuana. Tutti e due i personaggi sono corrotti ed amano la bella vita, le belle done, anche a pagamento. Rocco si lasció alle spalle questa vita quando si trasferí ad Aosta. Ma quando apparve Sebastiano, tutto ritornó come prima. Di nuovo, denaro sporco e illegale proveniente dal traffico di droga. Tutti e due, però, sono di buon cuore. Infatti, aiutano i cingalesi nel raggiungere i loro scopo che era arrivare a Torino. È Rocco chi aiuta i cingalesi, perché Sebastiano è andato via. Infine, anche Italo per denaro, si mette con loro.
LUNEDI
Questo giorno Rocco è andato a trovare ad Alberto Fumagalli agli obiti, lui ha mandato tutta l’anamnesi di Leone al giudice Baldi. L’informa che Leone godeva di ottima salute, ed é sicuro che è morto fra le sette e le nove di será, che quando gli è passato sopra con quel carramato era ancora vivo.
Vanno insieme al laboratorio per conoscere il risultato dell’analisi del sangue che aveva nel fazzolettino, il sangue è dello steso gruppo che c’è sul foulard trovato in bocca a Leone, è il gruppo di Omar Borguetti.
Dopo Italo lo chiama perché L’ispettore Rispoli ha un`informazione molto interesante; le tabelle con delle analisi che Leone si era fatto quindici giorni fa e che dimostrava che Leone era infertile.
Sebbene il giudice Baldi vuole dargli un mandato di cattura di Omar Borghetti, Rocco non é sicuro della sua colpabilità, giàcche Omar non fuma e Rocco è sicuro che l’assasino ha offerto una sigaretta a Leone, che lui se la sia fumata, ma non si è trovato il filtro, perché l’assasino lo ha raccolto.
Rocco sospetta che il dottore che ha fatto l’analisi di fertilità ha detto a sua moglie Annarita (cugina di terza di Luisa) il risultato dell’analisi di Leone.
Rocco ed Italo si trovano/ incontrano e avanzano insieme verso gli uffici della scuola di sci, quando s’incrociano con Luigi, il capo dei Gatti, intentando, come sempre a rollarsi una sigaretta.
Rocco ed Italo entrano nell’ufficio, appare Omar, e gli chiede per il fazzoletto rosso. Omar dice che non c’è, che non lo capisce. Rocco dice che il suo fazzoletto rosso è stato ritrovato sul cadavere di Leone Miccichè, ed é il suo perché c’erano macchie di sangue appartenti al suo gruppo zero negativo quattro punto quattro, e gli dice che cambi di rasoio.
Comincia il funerale. Prima parla il prete e dopo Luisa sul suo marito e dice che aspetta un figlio di Leone, Rocco urla “Stop” gelando l’intera assemblea. Prega Luisa che si attenga alla verità, e dice che lui conosce la verita, sa chi è stato l’assassino.
Rocco si avicina all’altare, si ferma con Omar e si scusa con lui, e continua / va avanti fino a fermarsi davanti a Luisa Pec, e con un gesto della mano le disse: mi segua. Dopo Rocco fissa gli occhi su Luigi Bionaz dicendogli “voglia seguirmi per favore. Luigi no vogliono seguire, ma Rocco gli susurra che le sue motivazioni ce le spiegarà in questura. Di notte Rocco Scchiavone fa le conferenze stampa e comincia a raccontare tutto dall’inizio dove il nodo è stato nelle sigarette.
Luisa Pec rilascia una sua confesione spontanea ma Luigi Bionaz invece si dichiara inocente.
Luisa gli dice che nel suo cellulare hanno ci sono fotografie che non lasciano dubbi sulla colpevolezza di Luigi.
ANTONIO MAZINI, è uno dei giallisti italiani più apprezzato dal pubblico.
I suoi libri, appartenenti alla narrativa nera, sono dei più venduti in questi ultimi anni in Italia, nato a Roma nel 1964, cresciuto nel Trastevere de piccolo diceva che voleva diventare archeologo, invece ha cominciato da molto giovane a partecipare alle recite scolastiche.
Ha frequentato l’Academia di arte Drammatico di Roma, dove conobbe Andrea Camilleri di cui fu allievo e con il quale fece le prime esperienze come attore teatrale.
Intorno a 1991 comincia piano piano a muoversi nel piccolo schermo come attore di serial televisivi, più che altro dei gialli o comunque polizieschi.
Molto popolari in Italia sono:
Tutti per Bruno >>>Los Hombres de Paco>>ispettore
Linda e il brigadiere>>ispettore
Ha fatto diversi altri lavori in televisione e al cinema, per venti anni ha lavorato come attore e piano piano è anche diventato aiuto regista e sceneggiatore.
Fra altri ha sceneggiato due film gialli importanti nella filmoteca Italiana, il primo é Il Siero della Vanità romanzo di Nicola Ammaniti e l’altro Come Dio Comanda diretto da Gabriele Salvatore.
Da anni non fa più l’attore sembra aver avuto un disamoramento del piccolo schermo e dell’attuazione, ha allora cominciato a coltivare la sua vecchia passione della scrittura, dichiara che il suo personaggio principale Roco Schiavone è del tutto inventato, si sente attratto dai personaggi non brillanti, forse con delle personalità diverse non comuni, conflittivi e un po’ fuori regola.
Pista Nera, e stato scritto in sei mesi, era già un po’ che lo aveva in testa e poi e venuto tutto d'un colpo.
A sentire lui l’unica nota autobiografica che lo accomuna a Rocco è la scala di rottura di coglioni e poi pensa che Rocco somiglia un po’ ai suoi desideri.
Scrittore ironico, leggero, apprezzato di Andrea Camilleri e secondo me molto influenzato da lui.
La serie avente come protagonista il vicequestore Schiavone è iniziata nel 2013 con Pista nera, per poi procedere con La costola di Adamo (2014), Non è stagione (2015), Era di maggio (2015) e Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (2016) e il suo ultimo romanzo 7-7-2007 e il quinto della serie dedicata a Rocco Schiavone, in Italia a gennaio 2017, questo nome fa referenza a la data nella quale è morta la moglie di Rocco Schiavoni.
Pista Nera, mi sembra un buon romanzo, fresco non impegnativo scorre bene soprattutto dopo il primo capitolo.
Mi sembra che a volte, soprattutto al principio esageri in certe descrizioni dei paesaggi, non si addice molto a un giallo:
“le montagne di pietra lavica nera sembravano dei mostri pronti a ingoiarsi il paesaggio tutto intorno…”
Personalmente mi danno un po’ di fastidio certe espressioni riferite alle donne, per essere un autore contemporaneo fa troppo leva su queste cadute di stile.
Poi non si è lasciato mancare nessuno stereotipo, quelli sulle donne (mogli-amanti),
sul nord e il sud, poliziotti buoni e cattivi.
Del libro mi è piaciuta la scala ben descritta della rottura di … coincide in buona parte con la propria di Mazini e anche con la mia. Mi è piaciuto che scorre bene ed è di facile lettura, non ha un linguaggio complicato è da quanto ho letto Mazini nei libri posteriore della saga, si svolge come scrittore all'unisono col personaggio di Rocco.
Vi lascio alcuni link per conoscerlo meglio, bellissima l’intervista di Angie Cafiero, ben riuscita.
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Lourdes (video)
Io vi farò un piccolo riassunto delle donne coinvolte in questo romanzo:
-NORA ,proprietaria di un negozio di vestiti da sposa, è una bella ed elegante donna Valdostana con cui Rocco intreccia una relazione, ma Schiavone non sembra ricambiare Nora con gli stessi forti sentimenti che lei gli reserva. Infatti l’unica donna che Rocco pùo’ amare rimane Marina.
-MARINA,, la moglie di Rocco, che da anni non c’e più e che lo ha lasciato solo, e non riesce a , riempire quel vuoto.Giorno terrible nella vita di Rocco 7 luglio del 2007, nel quale la sua esistenza ha cambiato rotta,, si è incrinata come un vaso di valore, non ha più potuto riprendere lo splendore di un tempo, ma Marina continua a vivere nella fantasia di Rocco, che la vede viva e più bella che mai accanto a sè tutte le sere, e la presenza della donna è l’unica cosa che rende a Rocco sopportabile la vita nel capoluogo Valdostano, l’unica cosa che riesce, in qualche modo, a colmare la nostalgia .
-CATERINA RISPOLI, una donna piena di risorse e di carte da giocare, bella ma di una bellezza discreta, è una delle poche poliziotte di cui Rocco si puó davvero fidare, seria e dotata di intuito femminile, svolge il suo lavoro con amore e dedicazione, guadagnandosi la stima dei suoi colleghi.
-LUISA PEG,moglie di Leone e amante di Luigi Bionaz, capo dei guidatori dei gatti delle neve.È lui che decide di uccidere Leone seppellendolo ancora vivo e legato sotto la neve.
Luisa aspetta un figlio di Luigi, per queste motivo si mette d´`accordo con Luigi per il crime, ma senza tutta la fiducia con lui.
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